Cronache di un’agenzia fuori dal comune. Dove la Strategia incontra il Caos Organizzato
In un’epoca in cui persino il tuo frigorifero può twittare le sue condizioni esistenziali, gestire la comunicazione digitale è diventata un’arte che richiederebbe contemporaneamente la saggezza di Sun Tzu, la pazienza di Buddha e la creatività di Leonardo da Vinci. Preferibilmente tutti prima delle 9 del mattino. Vi raccontiamo il perché.
Prologo di un giorno qualunque in Agenzia
Benvenuti nel quartier generale di 4DD, dove il caffè scorre come un fiume e le scadenze si accumulano con la stessa velocità con cui scompaiono le caramelle dalla sala riunioni.
Il telefono squilla, le notifiche esplodono sullo schermo come fuochi d’artificio e il nostro copywriter sta tentando di scrivere un post perfetto mentre lotta contro una borraccia ribelle che minaccia di rovesciarsi sulla tastiera.
Nel frattempo, la squadra di grafici sta confabulando, su zoom, per creare un visual per una campagna social di un cliente farmaceutico: “Voglio qualcosa di pulito, ma d’impatto, professionale ma non troppo rigido, emozionante ma scientifico, accattivante ma istituzionale!” chiede il cliente con la stessa disinvoltura di chi ordina un cappuccino con latte di soia e schiuma d’avena, ma senza lattosio.
Cosa fare? Accettiamo la sfida e tiriamo fuori il nostro arsenale, che farebbe impallidire l’ispettore Gadget: analisi del mercato, definizione degli obiettivi, piano strategico, revisione dei testi medico-scientifici e, se necessario, anche qualche incantesimo per far quadrare tutto.
L’Arte di decifrare il Cliente (o come tradurre “Non so cosa voglio, ma so quando lo vedo” in un brief esecutivo)
Quando un cliente chiede una campagna “virale ma istituzionale, innovativa ma tradizionale, dirompente ma rassicurante”, non stiamo ascoltando una lista di desideri: stiamo assistendo a un esercizio di fisica quantistica applicata al marketing.
Come il gatto di Schrödinger, il concept perfetto deve esistere simultaneamente in stati apparentemente contraddittori.
Sembra semplice no?! Come cucinare una carbonara senza far impazzire l’uovo, applichiamo il nostro metodo scientifico:
– Ascoltare il cliente (incluso quello che non dice)
– Tradurre il “marketese” in italiano corrente
– Estrarre l’essenza della richiesta per capire quale sia il vero valore aggiunto del prodotto.
– Applicare una dose massiccia di dati e fonti referenziate alla strategia
– Aggiungere un pizzico di magia creativa
Il tutto avviene mentre, il grafico si chiede se le tonalità del blu possano influenzare davvero la percezione della fiducia (spoiler: sì, ma solo se usate con criterio).
(Fonte: Ciotti, G. – The Psychology of Color in Marketing and Branding, 2021)
La Squadra dei Supereroi Digitali (o come addomesticare un Kraken)
Il brief del cliente resta il vero Sacro Graal. È lì che scopriamo cosa vuole, cosa gli serve davvero e cosa ancora non sa di volere. Ed è proprio in questa fase che iniziano i veri giochi di prestigio e scende in campo la squadra di supereroi digitali:
– Il Social Media Manager: Un essere multidimensionale capace di prevedere i trend prima che diventino virali e di gestire una crisi su X mentre crea un reel per Instagram.
– Il Copywriter: Un alchimista delle parole che trasforma “compra questo prodotto” in una storia epica degna di Homer(o) Simpson.
– Il Graphic Designer: Un artista che deve far convivere l’estetica con le richieste del cliente di “inserire più loghi” e “fare il carattere più grande”.
– Lo Strategist: Il maestro Zen che mantiene la calma mentre spiega per la quinta volta perché non possiamo promettere di “rompere internet”.
Il Processo Creativo (o come trasformare il caos in caos organizzato)
Dopo ore di lavoro, revisioni, aggiustamenti e qualche sessione di meditazione profonda, il progetto prende forma. Ma attenzione: qui arriva la parte più difficile. Il cliente.
E la vera magia accade quando dobbiamo:
– Trasformare “lo voglio più wow” in KPI misurabili
– Convincere il cliente che il suo logo non deve necessariamente occupare metà dello schermo
– Spiegare perché non possiamo garantire che il post diventi virale come “quel video di gattini”
La Gestione delle Revisioni (o l’arte di mantenere la sanità mentale)
Le revisioni del cliente sono come le stagioni in Game of Thrones: lunghe, imprevedibili e potenzialmente devastanti. Ma proprio come un maestro di scacchi, anticipiamo le mosse:
– “Possiamo fare il blu più blu?” (Traduzione: prepariamo 50 sfumature di blu)
– “Manca qualcosa…” (Traduzione: prepariamo 3 alternative diverse)
– “È quasi perfetto, ma…” (Traduzione: si ricomincia da capo)
Ma alla fine di tutto, quando il progetto è online e i risultati iniziano a vedersi, arriva qualche soddisfazione: il cliente ti scrive che ha avuto i complimenti dal capo del suo capo, il pubblico risponde e noi possiamo finalmente brindare con il nostro caffè…ormai freddo.